ZELLA FAMIGLIA

La famiglia Zella appartiene al rango di quelle che basta nominarle, per saperne già il paese. E’ una famiglia prettamente Casamassimese, di antica data, circondata sempre da grande stima e da un’aureola di popolarità. Originata da benestanti agricoltori-proprietari, sempre presi dalla passione per l’agricoltura, ha lasciato nell’agro di Casamassima ampie testimonianze della sua operosità.

Il centro propulsore Pietro Zella che mai sarà dimenticato dal popolo di Casamassima, fu una figura notabile del paese nel campo dell’agricoltura, nel senso nazionale della parola; fu un pioniere, quando il latifondo illanguidiva le sorgenti della produzione agricola nazionale e disseminava la miseria nella classe dei lavoratori agricoli.

Il popolo di Casamassima lo annovera oggi fra i più cari benefattori del paese. Egli fu infatti di quelli che, in tempi grigi, elargì pane e lavoro, assistenza e cordialità ai bisognosi. Uomo privo di cerebralismo culturale ma fornito di profondo senso di solidarietà e di saldo buon senso, di acuto criterio logico e di rare virtù, elargì il bene a piene mani, pago soltanto di essere in pace con la sua coscienza.

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Quell’uomo che, quotidianamente, posava il suo sguardo sulle fresche e verdi campagne, sulle vegetazioni crescenti, che faceva battere il suo cuore all’aria sana, libera, salubre dei campi, in comunità con la gente buona e lavoratrice della terra, quell’uomo non poteva non portare nella vita se non tutto un apporto di umanità e di bene. In ogni famiglia, ricca o plebea, in cui vi erano tenebre di intimi dolori o dissidi, Pietro Zella vi entrava, ben accetto da tutti, e vi portava la luce della sua bontà e operosità; attutiva i dolori, componeva dissidi, tranquillizzava i contrari, e, infine, le usciva benedetto da tutti.

Vera opera e figura da Fra Cristofaro, di manzoniana memoria. Ma spesse volte, la sua opera salì gradini più difficili e intricati, perchè, risaputo il suo ascendente nel paese, risaputo il suo disinteresse, fu nominato, di ufficio, perito in varie e gravi vertenze giudiziarie civili di cospicue famiglie locali, ed egli, col suo naturale buon senso ed acume, dipanava le più aggrovigliate posizioni giudiziarie, smussava le angolosità morali, e faceva, col suo parere autorevole, sana ed equilibrata giustizia.

In agricoltura fu un realizzatore di ampie e lungimiranti vedute. Ampliò e consolidò l’azienda agricola familiare, attrezzandola in tal maniera, da portarla al livello della prima del paese; portò il lavoro bonificatore e redentore in contrade che prima erano abbandonate ed incolte, piantando grandi estensioni di oliveti, vigneti e mandorleti, che ora sono fra le piantagioni più lussureggianti dell’agro. Basta visitare la contrada « Larena », che prima era tutta incolta, e oggi trasformata a zona agricola di grande produzione, per avere la testimonianza dell’opera di bonifica e redenzione agricola di Pietro Zella.

E così la contrada « Montevello », in agro di Acquaviva delle Fonti, fu da lui trasformata, da terreni sativi, in vigneti e mandorleti di grande rendita.

Fu pianto da tutti e il suo nome, indimenticabile nell’ambiente agricolo locale, rimane e rimarrà come esempio ed espressione cristallina di lavoro, intelligenza e bontà.

Da tale esempio di virtù non poteva non sortire una prole che non fosse continuatrice della tradizione paterna. Da Pietro Zella nacquero quattro figli maschi: Angelo, Michele, Rocco e Domenico; tutti professionisti valenti, tranne Michele che si dedicò all’ agricoltura e morì nel 1910.

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Degno continuatore della popolarità paterna è stato Angelo Zella, avvocato e notaio, ben noto nella provincia per le sue qualità di professionista onesto e capace. Uomo amato e stimato dal popolo di Casamassima, che più volte, con suffragio unanime, lo chiamo a reggere la Amministrazione Municipale, il notaio Zella ha sempre preferito l’onorato lavoro della sua professione e la tranquillità delle sue campagne, alle odiosità dei partiti. Oggi trascorre gli ultimi giorni della sua serena vecchiaia, confortato dall’affetto sincero di tutta la cittadinanza.

Sposò la figlia del noto avvocato Vincenzo Natale di Casamassima, sig. Francesca Natale.

Rocco, terzo dei fratelli, valente medico-chirurgo, brillante ingegno, uomo colto e versato negli studi letterari, ha lasciato varie pubblicazioni. Morì nel 1911, lasciando nel paese un ricordo indimenticabile per il suo ingegno e la sua cultura. Sposò la signorina Pesce Marianna, figlia del sig. Angelo, di Casamassima.

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Ultimo dei figli fu Domenico Zella, anche medico-chirurgo, lavoratore e galantuomo. Pur trovandosi in floride condizioni economiche, ha amato il lavoro professionale, e solamente l’età avanzata l’ha costretto a ritirarsi dal lavoro della condotta medica.

La sorte ha voluto che Domenico fosse l’unico dei fratelli sposati ad avere figli. Dalle nozze con la signorina Teresa Spinelli fu Sabino, di S. Michele di Bari, nacquero due figli: Caterina e Pietro Zella. Quest’ultimo esercita da vari anni la professione forense a Roma, giovane di belle qualità, valente penalista, già affermatosi nell’agone professionale, avendo partecipato ad importanti processi a Roma e anche a Bari, riportandone lusinghieri successi.

E così il destino vuole che oggi la famiglia Zella, sotto lo stesso nome di Pietro, junior, continui il suo cammino ascensionale nel campo dell’attività economico-agticola e professionale.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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