ZAVOIANNI NICOLA
Il cav. Giuseppe Romanelli ebbe a sposare la signorina Maria Zavoianni, figliuola a quel Nicola Zavoianni, che cittadino greco, figliuolo di padre greco, se pur nato a Bari, ha costituito uno dei pilastri del nostro commercio nel famoso periodo umbertino ed un iniziatore ed un favoritore dei rapporti commerciali tra l’Oriente e la nostra città.
Il padre di lui, Demetrio, greco, perseguitato dal governo turco, ebbe a cercare, in un approdo di fortuna, protezione e riparo in Bari. Ciò accadeva nei primi dello scorso secolo.
Il fuggiasco, d’indole mite, simpatico, bonario, ebbe a conquistare le simpatie più vive dei pugliesi e gli fu facile non solo iniziare una piccola attività commerciale, impiantando un caffè in piazza Ferrarese, che ebbe rinomanza immediata, quanto anche imparentarsi con famiglia locale.
Dal matrimonio ebbe il figliuolo Nicola, ed altri, cui conservò, fedele alla patria, cittadinanza ellenica.
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Questi i precedenti del nostro, che, giovanissimo, inizia un’ attività mercantile, studiando i prodotti che possono dall’Oriente essere importati in Italia e quelli nazionali che posson trovare piazzamento sull’altra sponda.
Egli nacque nel 1850 ed ebbe a iniziarla assai giovane il suo lavoro (c’è da pensare che il tempo in cui egli – celere spola – gettava le basi della sua mercatura si riferisce al 1860), quando la nostra organizzazione commerciale doveva essere ben modesta quanto ad esportazioni.
Nicola Zavoianni tratterà al principio scambio di formaggi, pellami, cereali, mentre che in seguito svilupperà il lavoro, occupandosi di uova, pollame e bestiame.
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Questa sua funzione gli valse la stima e la fiducia di molti governi del vicino Oriente, Albania, Montenegro e Turchia. Ricevette incarichi di fiducia, onorificenze ed anche gli fu affidato il consolato turco. Ed anche il governo italiano premiò quest’uomo, che da solo era riuscito a creare una fiducia nei rapporti di affari e di scambio con i mercanti delle vicine sponde, noti per la loro diffidenza, concedendogli la croce di Cavaliere del Lavoro.
Nicola Zavoianni ebbe tre figliuole, di cui due andarono spose a valorosi professionisti baresi ed un’altra, come si è detto, al cav. Giuseppe Romanelli, che fu particolarmente caro al suocero, di cui, spiritualmente, è un continuatore nello sviluppo, se pur in altro campo, delle attività mercantili.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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