PORRO REGANO FAMIGLIA

Nicola Porro Regano appartiene ad illustre famiglia di Andria.

Per la devastazione degli archivii ed anche degli abitati della cittadina pugliese, avvenuta nel 1799, ad opera dei Francesi, capitanati da Ettore Carafa, non si trovano documenti degni di rilievo.

Si ricorda da molti, però, che don Nicola Porro senior era uno dei più gentili e fini uomini della sua epoca, dedito a viaggi ed amante della cultura.

Egli si imparentò con la famiglia Regano, che ebbe in Sua Eminenza il Cardinale Felice Regano un suo illustre componente. L’illustre prelato, che era nato in quella triste e tumultuosa fine del 1700, che vide i torbidi della sua incenerita ed insanguinata città, morì in Catania, in cui per molti anni era stato amato arcivescovo, il 29 marzo 1861.

Sull’ingresso del Duomo di Andria, sedici anni dopo la sua morte, i cittadini che si procacciarono l’orgoglio di custodirne le ceneri, è scritto: « A Felice Regano – cittadino di Andria – Arcivescovo di Catania – in questo Tempio – del quale fu ministro e decoro – inaugurasi monumento marmoreo sedici anni dopo la morte ».

Uno storico, dopo aver ricordato le sue eccezionali doti di mente, dice che, tenace, durissimo, era incrollabile alle minacce non meno che alle blandizie dei potenti e che pur amico di Ferdinando II che lo ebbe in gran conto, respinse sdegnoso ogni solidarietà con la politica di sospetto e di repressione inaugurata nelle due Sicilie dal 1849 al 1860. Invece vegliò attento e severo la condotta dei regi funzionari ergendosi coraggioso contro le eventuali soverchierie di costoro.

Al figliuolo di Nicola Porro senior fu dato, in omaggio all’illustre parente, il nome di Felice, mentre che per lo stesso imparentamento vediamo aggiunto il cognome Regano a quello patronimico.

Felice Porro Regano mantenne ed estese la grande proprietà terriera ereditata dal padre e consistente in tenute vaste in contrada « Monterotondo ». Non mancò di essere un dissodatore ed un trasformatore.

Dalle sue nozze con una De Sario, di ricca famiglia terlizzese, nacquero Nicola Porro junior e Vincenza, andata sposa al comm. Michele Marchio, di cui ci siamo precedentemente occupati, e Vincenzo che ha raggiunto uno dei più alti gradi nell’alta magistratura, essendo consigliere di Cassazione alla 2. Sezione civile, in Roma.

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Il figliuolo Nicola continuò in Andria, pur essendo stato dedito in giovinezza a frequenti e lunghi viaggi, l’attività degli avi e del padre.

Insistette vittoriosamente nel trasformare le culture intensive in alberati ed acquistò a Canne, Grottone, Santa Croce per molti ettari, mentre che anche acquistò ed impiantò la villa in cui ha stabilito l’attuale abitazione della sua famiglia.

Chiamato dalla fiducia dei cittadini ad incarichi di fiducia amministrativa, fu lungamente consigliere comunale e Presidente della gloriosa Cassa di Risparmio.

Nel 1935, infine, il suo amore alla terra ebbe un riconoscimento ambito: l’assegnazione del primo premio per le medie aziende.

Cavaliere della Corona d’Italia, Nicola Porro Regano ha anche legato il suo nome a moltissime -anche se spesso ignote – opere di bene.

Fascista dal 1921.

Una sua figlia, Luisa, ha sposato il distinto giovane Ferdinando Cafiero, di illustre famiglia barlettana.

Questi, giovanissimo, e quindi non ancora munito di un passato, può tuttavia già iscrivere nel suo curriculum qualche data di merito: brevetto della Marcia su Roma ed iscrizione dal 1920 al P.N.F.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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