LORUSSO DOMENICO

Nicola Lorusso rappresenta mirabilmente il ceto commerciale ed industriale della Regina della Puglia, venuto dal lavoro mauuale. Il padre suo era un modesto contadino ed egli era operaio nell’azienda De Filippis che fu la prima in Bari a costruire mattonelle in cemento.

Quando la fabbrica De Filippis si chiuse, egli aveva 50 anni e comprese che, giovandosi della sua capacità tecnica e della sua giovane creatura che frattanto gli era cresciuta vicino, il figlio Nicola, allora ventitreenne, egli avrebbe potuto creare una piccola azienda nudrita della sua fede, della sua operosità e della sua padronanza nel meccanismo delle miscele cementizie.

Sorse così 26 anni or sono una piccola fabbrica di mattonelle in cemento in via Caldarola. GIi operai erano pochi ma moltissima era la fede dei due proprietari, padre e fig1io. Il padre lavorava con i suoi collaboratori ed il figlio organizzava le vendite ed il miglioramento industriale della azienda.

Lo sviluppo è lento ma continuo. Dal 1913 al 1921 l’azienda si è semplicemente imposta con la bontà dei suoi prodotti, con la serietà dei suoi proprietari. Nel 1921, con lo svilupparsi della edilizia barese e provinciale, l’azienda fa un balzo in avanti assai considerevole.

Si attrezza tecnicamente per sostenere la battaglia con la concorrenza, assorbe circa 70 operai e diffonde la sua produzione non soltanto in Puglia ma anche nella Calabria, in Albania ed a Rodi Egeo.

Nel 1928 l’azienda è preparata ad assecondare il nuovo vigoroso impulso edilizio che la vibrante vitalità del Regime ha imposto non solo a1la città di Bari in pieno divenire, ma anche a tutti i Comuni della Puglia e particolarmente ai Capoluoghi. nuovi e vecchi, di Provincia.

Non v’è palazzo pubblico o privato che non sia ornato dei mattoni in cemento della Ditta Domenico Lorusso di Nicola. Continua lo sdoppiamento delle funzioni direttive nell’azienda: Il padre non più giovane ed attivo dirige la parte industriale dell’azienda, il figlio aggredisce gli eventi e sbaraglia i concorrenti organizzando la parte commerciale dell’azienda stessa che porta ad uno sviluppo veramente miracoloso.

Domenico Lorusso nel 1930 lancia un nuovo tipo di mattonelle formate di scaglie di marmo miste al cemento e s’impone all’attenzione di privati e di costruttori, riuscendo a conquistare tutti i mercati dell’Italia Meridionale e Centrale.

l’anto piace il nuovo tipo di quadroni che anche l’Hotel Eden Paradiso di Anacapri ne adorna i suoi saloni. Anzi è proprio il proprietario di questo albergo, il Cav. Nicola Farace, che se ne rende propagandista e apologeta.

Non v’è casa di persona di buon gusto, non v’è palazzo di enti pubblici o parastatali che rifiutino la ricchezza di questo materiale edile che supera il marmo in nitidezza ed armonia di combinazioni cromatiche.

Anche a Bari gli edifici pubblici si giovano di questo materiale che cammina a passi giganteschi sulla strada della notorietà e del credito portando un nuovo incremento all’azienda.

Questa si arricchisce di nuovi meccanismi e porta le sue maestranze a ben 150 operai.

Oramai la fabbrica .di mattoni di Domenico Lorusso è uno dei centri propulsori dell’economia industriale barese.

In una con questa singolare attività Domenico Lorusso serve la causa della sua industria usando la maggiore cordialità verso i suoi dipendenti che formano un blocco solo di volontà tese ad ottenere la maggiore perfezione nel prodotto e la maggiore produzione della fabbrica.

Prova di ciò sono le numerose stelle al merito del lavoro concesse ad operai della ditta che da più di 25 anni danno le loro braccia, i loro cervelli ed i loro cuori al potenziamento del settore industriale della ditta stessa.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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