LIPPOLIS LUIGI

Luigi Lippolis, nato nel 1860, ancor giovanetto, rimase privo della guida dei genitori.

Un suo zio che aveva in Alberobello un molino a palmenti, si fece da lui collaborare e con la sua perspicacia, dedicandosi a questo genere di industria, riuscì a ricavare da un impianto primordiale anche le semole che alimentarono un modesto pastificio locale.

Successivamente passò a Noci, ove per parecchi anni condusse anche lì un’industria dello stesso ramo e, nel 1903, ritornato alla natia Alberobello, sorretto dalla fiducia di una casa costruttrice di molini, creò un impianto modello, che tuttora continua la sua attività.

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Uomo dinamico, volitivo, portò il suo instancabile fervore di opere anche in altri campi.

Sulla stazione di Alberobello infatti, sorge attrezzatissimo pure uno stabilimento vinicolo da lui costruito, per il commercio dei vini, che su vasta scala trovano collocamento nel settentrione d’Italia ed anche all’Estero.

L’azienda crebbe giorno per giorno, portò in giro pel mezzogiorno d’Italia il nome di Alberobello, già celebre per i suoi vini, con quel nome, l’altro di un casato che si affermava vigorosamente nel campo delle industrie e dei commerci.

I mercati di esportazione si slargano a catena di fronte alla genuinità e saporosità del prodotto: il vino bianco fu reso sempre più uguale ed uniforme perché rispondesse alle esigenze del cliente ed abituasse questo alla costanza dello stesso gusto e della stessa bontà.

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Le industrie da lui fondate con tanta passione e tenacia sopravvivono fiorenti e bene affermate. I figli Angelo e Vito sono i degni continuatori della sana tradizione paterna e familiare.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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