LATTANZIO GIUSEPPE E SABINO
Nato Giuseppe Lattanzio nel 1813 in Capurso, da una famiglia benestante, fu nominato Notaio con residenza in Bari con R. D. 20 agosto 1851, confermato con altro R.D. 30 giugno 1876 per la riforma della legge 1819 sul Notariato, pubblicata il 25 maggio 1876.
Fu Decurione nel 1859 sotto il governo di Francesco II. e rivestendo tale carica assistè in detto anno alle nozze in Bari di Francesco II con Maria Sofia. Fu Assessore Municipale di Bari nell’anno 1864 e delegato a funzioni di Sindaco della stessa Città, cariche che tenne con decoro e senno. Fu dal Ministero delle Finanze nel 1874 accreditato presso la Prefettura di Bari, per le autenticazioni prescritte dalla Legge e Regolamento per l’Amministrazione del Debito Pubblico.
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Il 19 Febbraio 1876, per l’istituzione del Consiglio ed Archivio Notarile presso le Sedi di Tribunale, nell’adunanza del Consiglio il Notaio Giuseppe Lattanzio fu eletto a maggioranza di voti Presidente del Consiglio Notarile di Bari alla dipendenza del quale stava l’Archivio. Fu confermato nella stessa carica di Presidente sempre ad unanimità e l’ultima volta, nell’adunanza del 26 giugno 1893, ebbe a dimettersi, malgrado le proteste del Consiglio.
Giuseppe Lattanzio insistette nelle sue dimissioni che furono accettate.
Egli ebbe anche il merito di avere assistito il Conservatore dell’Archivio nel ritirare nello stesso Archivio 388 schede di Notari cessati dall’esercizio; di essere stato delegato dal Presidente del Tribunale di Bari all’autenticazione delle copie da rilasciarsi dall’Archivio Distrettuale e massime di quella del Notar De Angelis di Turi del 1752.
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Per la conoscenza dei caratteri antichi e mancando presso l’Archivio persona abile alla interpretazione delle scritture antiche, il Lattanzio fu iscritto nell’Albo dei periti calligrafi del Tribunale di Bari dal 30 maggio 1887 ed ebbe sovente a disimpegnare incarichi commessigli dallo stesso Tribunale in tale qualità.
Scrisse i pensieri sul Notariato Italiano che dette alla stampa in occasione del Congresso Notarile di Torino del 1890; e fu professionista di ottima condotta morale.
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Erede di questa nobile tradizione sia professionale che morale fu il figliuolo di lui Sabino.
Nato a Capurso venne giovane a Bari e quivi cominciò ad esercitare la professione di R. Notaio nel 1870. Fu per molti anni Pandettario presso il Banco di Napoli e quando detta carica fu abolita rimase ad espletare il servizio degli effetti in sofferenza, mansione che tenne fino all’epoca della sua dipartita.
Fu Consigliere presso il Collegio Notarile Distrettuale di Bari in varie riprese, dal 1907 al 1914, e Segretario dal 1913. Fu accreditato presso il Debito Pubblico e Consigliere Comunale presso la civica amministrazione. Morì l’11 febbraio 1915.
Lasciò di se grata rinomanza quale uomo probo, onesto e di illibati costumi, e professionista valoroso, retto e scrupoloso. Il figlio di lui, Giuseppe, esercita onorevolmente in Bari la professione di Notaio, rinverdendo così la tradizione familiare.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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