DE LUCA IGNAZIO
Parlare di Ignazio De Luca, agricoltore di il Polignano, in questa rassegna di primogenitura è un dovere. E tanta è la personalità del nostro che rimandiamo ad altro studio la indagine sui De Luca, considerati come famiglia di signori, di magistrati e di dotti, che per secoli vissero rispettati in Puglia.
Ignazio De Luca inaugura da sé tutta un’era domestica e par sostituisca nell’araldica insegna di famiglia, sul leone e sulle tre rose, un ramoscello d’olivo, che non è il simbolico ramo di pace. Tant’è che le concise parole che seguono fan parte di un suo dotto chiaro e polemico opuscolo: «La lotta ai parassiti dell’olivo ».
« La lotta contro il Dacus oleae è ormai un fatto compiuto ».
Ho l’onore di annunziare ai tecnici di aver loro risparmiato la fatica, per cui li invito formalmente ed ufficialmente a poter constatare di persona i risultati ottenuti.
Non posso svellere le piante e portarle alle loro sedi; è giocoforza perciò che essi vengano da me per rendere omaggio non all’umile sottoscritto, ma soltanto alla sacra pianta.
La mia dimora è sita in Polignano a Mare (Bari) alla via S. Vito n. 14. Saranno graditissimi ospiti in qualsiasi epoca ed ora di un modestissimo agricoltore e sarò loro grato se potranno e vorranno consigliarmi di meglio o per lo meno di semplificare il metodo di lotta; giacchè io non ho un’officina, nè strumenti atti alla bisogna; tutto il preparato è fatto in maniera rudimentale.
Prego i miei lettori di prendere formalmente atto della presente dichiarazione.
Desidero soltanto avere il riconoscimento di essere stato il primo a risolvere il secolare problema dopo lunghissime pene e sacrifici inauditi».
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Lo spirito di questo proclama è quello che ormai anima la vita di questo pioniere e che raccoglie tutte le sue ansie, tutta la sua cultura, tutte le passioni, che la giovinezza sfiorita gli ha lasciato intatte e vegete.
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Il settimanale «La Festa» che in un delizioso articolo: «Visita a un mago» si occupa di lui ecco quanto constata:
«Ignazio De Luca di Polignano a Mare presso Bari, dopo lunghi e geniali studi à risolto il problema ed à trovato il mezzo infallibile e praticissimo di difendersi non solo dalla perniciosa mosca dell’olivo, ma dal prays, dalla cocciniglia, dalla rinchite, dal punteruolo e da tante altre insidie. Sono degli anni che il magico inventore De Luca à fatta la scoperta e che l’à collaudata: oggi, mefistofelico ed arguto, attende il riconoscimento ufficiale popolare del suo merito.
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Poco tempo fa il Ministro dell’ Agricoltura decideva di nominare una commissione di tecnici per l’esame della miracolosa trovata e già una vasta agitazione di consensi e di propositi muove la massa degli olivicultori italiani e degli agricoltori in genere. Su che cosa si basi la magia, il sortilegio, la panacea di Ignazio De Luca, nessuno lo sa; ma tutti sanno che quest’uomo vi mostra sorridente gli alberi di olivo, carichi di frutto e senza una puntura di insetto, persino in aprile e questo ogni anno. Così per le mandorle, come per l’uva: infatti lo specifico De Luca serve a tutto ed a tutti e fa persino da concime essendo composto di ignoti ma potenti fertilizzanti e fa da antifilosserico decisivo perché risana la radice del ceppo nostrano malato senza più costringere al ricorso al vitigno americano. Gli alberi ed i frutti trattati col portentoso medicamento si presentano più vigorosi e più belli degli altri, veri alberi di cuccagna».
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Lo scrivente, che non è un tecnico, che non è se non un coltivatore di sogni, ha seguito Ignazio De Luca nel fervore di un pomeriggio di adulta primavera nella sua gonfia tenuta che ha lo stile della terra promessa.
Ricordo di averlo visto, tra pianta e pianta, albero per albero, girar con la spaurita faccia della mamma che segua i sogni tumultuosi di una sua creatura.
Mi parlò di malanni, con l’accuratezza con cui forse Pasteur seguì i microbi, di nemici ascosi come un comandante può solo individuare un potente invisibile plotone attaccante, di piante convalescenti, di tronchi medicati, come un medico non di piante ma di uomini sa e può parlare.
Ebbi a scoprire nel suo linguaggio accoratezze ed entusiasmi, bagliori e tenebre, ma che negli alberi, che in una parola sola, nella terra madre, intuivano non l’anima delle cose ma un divino spirito umano.
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Ignazio De Luca rivolgiamo l’augurio, da umili credenti, per la realizzazione completa del suo piano di battaglia e d’attacco.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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