CRISTANTIELLI ELIGIO
Le origini della famiglia Cristantielli risalgono al 1700 circa. Tuttora esistono in Casamassima diversi rami discendenti da quella famiglia e tutti dediti all’agricoltura. Quel ramo della famiglia che S’iniziò con Giuseppe Cristantielli (1850), attraverso l’operosità e la tenacia di costui, ebbe una spinta verso un serio miglioramento sociale ed economico.
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Il figlio Eligio (1881), continuando le tradizioni avite, ha apportato all’azienda agricola famigliare una trasformazione degna di rilievo creando oliveti, mandorleti e vigneti ed impiantando inoltre un frantoio oleario che gestisce direttamente.
Sposò una D’Attoma, figlia di Giuseppe, noto commerciante di vini di Conversano, Ha cinque figli, tre donne e due maschi: di questi il maggiore, Giuseppe, che ha sposato la figlia del dr. Giuseppe Scalera Alvarez, nobile famiglia di Terlizzi di discendenza spagnuola, si è dedicato, sotto la guida paterna, al commercio dei vini. Il secondo, Michele, si è invece dedicato all’avvocatura.
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Eligio Cristantielli è un autentico campione dello stato maggiore .della nuova agricoltura pugliese. In lui sono vivissimi il senso della responsabilità e l’amore per la terra. Il primo lo porta a ponderare le provvidenze ch’egli attua ogni giorno nei confronti della sua azienda; il secondo lo porta a vivere accanto ai suoi poderi per sorvegliarne le colture e battere in breccia gli ostacoli meteorologici che si oppongono al buon andamento della produzione.
Confortato da doti spirituali non comuni egli è circondato da simpatie e da estimazioni infinite.
Così, fra le cure dei campi e quelle della famiglia, egli ebbe modo di assumere, dopo la guerra alla quale diede il suo braccio ed il suo cuore, alcuni incarichi pubblici che posero in nuova luce la sua bontà, la sua intelligenza ed il suo buon senso.
Forte di queste qualità ha saputo allevare i suoi figli all’amore pel lavoro ed alla purezza del costume conseguendo così altri riconoscimenti ed altre ammirazioni.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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