COMPAGNIA PORTUALE GIOVANNI PEPE MONOPOLI

L’anno 1911, alcuni marittimi vollero realizzare un’idea del grande organizzatore Luigi Razza e costituirono così la prima Cooperativa denominandola « Cooperativa di lavoro fra marinai e stivatori del porto di Monopoli ». Molti furono gli ostacoli che dovettero superare, ma la perseveranza e l’attaccamento dei fondatori seppero sfidare ogni avversità. Dopo un periodo di scarsa efficienza dovuta alla Grande Guerra, riprese la sua attività negli anni che seguirono. Nell’agosto del 1922 la Cooperativa, prima fra tutte le organizzazioni locali, si associò al Fascio di Combattimento.

La sua denominazione fu cambiata prendendo, nel 1926, il nome del grande Martire Nazario Sauro e nominava presidente onorario S. E. Di Crollalanza.

Con la trasformazione di tutte le cooperative in Compagnie Portuali, decretato dal Ministero delle Comunicazioni, l’anno 1929 la Cooperativa subì anch’essa la trasformazione e prese il nome dell’eroe concittadino «Giovanni Pepe».

Capo Torpediniere di I. Classe, Giovanni Pepe fu Agostino nacque a Monopoli il 1 gennaio 1877. Partecipò gloriosamente alla Guerra Italo-Turca; in quella Mondiale, pochi mesi prima della Vittoria, si guadagnava sacrificando eroicamente la vita, una medaglia d’argento al V. M. con la seguente motivazione: « Conscio delle insidie cui esponevasi, tentava egualmente la disattivazione di una torpedine nemica allo scopo di recuperarne l’arma, e nell’attuazione del generoso e ardito tentativo sacrificava nobilmente la vita ».

Decorato anche con medaglia di argento al V. M. Inglese, con un’altra di argento per anzianità di servizio, con una di bronzo e con la Croce al merito di Guerra.

Per il culto della Patria volle ricordare i nomi: di due grandi Italiani del Risorgimento, imponendo ai due suoi figli rispettivamente i nomi di Guglielmo e Florestano. Morì il I7 aprile 1918 nelle acque di Saseno.

Con tale trasformazione, la Compagnia cui prima mancava ogni elemento atto alla sua vita aziendale, oggi grazie alle direttive volute dal Regime ha saputo elevare il morale e il tenore di vita dei lavoratori portuali i quali ora hanno un edificio proprio adibito alla « Casa del Portuale ».

Il lavoro del porto oggi è garentito e attrezzato in modo da poter rispondere a tutte le esigenze richieste dal traffico.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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