CAZZOLLA FRANCESCO E GIUSEPPE

Quando, nel 1923, ebbe ad estinguersi Francesco Cazzolla, Bitonto si fuse tutta nel cordoglio, memore di un uomo che dal lavoro e dalla probità di una vita spesa in favore della famiglia e della terra natale, aveva attinto quei successi, che avevano fatto di lui un trionfatore.

Ad occuparci di lui e dei suoi inizii c’è da ricordare come egli, avendo debuttato nella vita del commercio con un modesto peculio famigliare seppe raggiungere e superare tutte le tappe più faticose, tutte le avversità più dure, vincendo alla fine: tanto da assicurare alla sua prosperosa famiglia, ricca di dieci figliuoli, uno dei patrimoni più saldi.

Come questo patrimonio fosse stato messo su da Francesco Cazzolla, pietra su pietra, ce lo dicono le notizie che l’amore filiale e la devozione del figliuolo Giuseppe ci ha fornito. Erede di una forte famiglia di agricoltori passò ad occuparsi del commercio dei prodotti del suolo, in poco tempo eccellendo in questa attività, potenziandola ed allargandola, riscuotendo grande fiducia per la sua provata perizia e per la sua proverbiale onestà.

Dal commercio, in cui ha fortuna, passa all’industria fondando un molino, che avrà anche poderoso incremento.

***

Giovane, essendo egli nato nel 1861, s’imparenta con una delle buone famiglie di Terlizzi, sposando una figliuola dell’avvocato Gigli e di una Balenzano di cui si è detto in altra parte dell’opera.

Tutti gli anziani, tutti gli attuali capitani del nostro lavoro ricordano in Francesco Cazzolla un uomo fornito di conoscenze eccezionali, di una tecnica soda, di una grande preparazione agraria e commerciale; un uomo che incontratosi nella vita con Luigi Gambardella, di cui diciamo in altro capitolo, s’era con lui capito, tanto che avrebbe dovuto essere suo socio.

L’eredità spirituale di tanto pioniere fu raccolta dai figli e segnatamente dal giovane Giuseppe, che continua le tradizioni gloriose del padre, che come lui diverrà lavoratore instancabile, dedito alla famiglia, all’avvenire di una prole numerosa e portato ad ingrandire e completare quanto gli era venuto dal padre.

Giuseppe Cazzolla non dorme sugli allori di una comoda eredità che potrebbe garantirgli una opaca quiete nel suo paese; egli si specializza nel commercio oleario, tenta – ed i suoi sforzi hanno un magnifico risultato – di lanciare un prodotto oleario tipo, capace di portare glorioso il marchio di Bitonto su tutti i mercati d’Italia.

Stringe rapporti con i mercati di Oneglia e di Imperia, che lo avranno in grande stima.

Industrioso, crea una casa, buona per tutti gli usi e che ricorda le « fazende» argentine: azienda agricola, commerciale ed un pò domestica, giacchè essendosi egli imparentato con uno dei casati assai cari all’agricoltura bitontina, Perrini, avrà dalle benedette nozze otto figli, di cui 5 attualmente in vita e che costituiscono il suo orgoglio ed il motivo delle sue paterne affettuose cure.

Nel concludere, ricordiamo che Giuseppe Cazzolla ha raggiunto nella tecnica degli olii che esporta largamente a Oneglia e Imperia uno dei posti più avanzati.

Ha sviluppato e modernizzato gl’impianti con nuove posture e nuove presse. Ciò gli ha reso possibile un notevole aumento di produzione. Giuseppe Cazzolla, agricoltore, industriale, commerciante e padre esemplare, è stato anche buon combattente, giacchè sia in Libia che al fronte Carsico, dopo tre anni di campagna, gli fu appuntata sul petto la croce di guerra.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

Edizioni Giuseppe Laterza srl
Bari, piazza Umberto I n.29 – Tel. 345 623 6207 – Email info@edizionigiuseppelaterza.it

Consulta la pagina dedicata sull’edizione storica: