CAPPELLUTI ALTOMARE PASQUALE
Vincenzo Cappelluti-Altomare, nato in Molfetta il 1843 da famiglia di imprenditori edili, sposò Teresa Cozzoli di Giulio, pure di famiglia di costruttori da cui discende l’attuale scultore prof. Giulio Cozzoli, artista di grande talento.
Egli ebbe famiglia numerosissima e solo due figli, i maggiori, seguirono la medesima strada del padre, iniziandosi nelle costruzioni in Molfetta e poi successivamente in provincia e fuori.
Per la cronaca si porta a conoscenza che un altro figlio, a nome Giulio, attualmente riveste la carica di Capo-divisione per le coltivazioni dei tabacchi presso il Ministero delle Finanze. Un altro ancora, a nome Saverio, dottore in legge, ha lasciato grati ricordi nell’arte lirica ove, cantando da baritono, ha calcato i maggiori teatri d’Italia vicino ad artisti di grande valore come la Toti Dal Monte, la Ruggieri, la Dalla Rizza, il De Muro, il Lauri Volpi, il Polverosi ed altri.
I principali lavori eseguiti da Vincenzo Cappelluti sono:
La Chiesa Nuova in Molfetta, costruita di sana pianta, sotto la direzione del grande architetto Sergio De Judicibus; due vecchie chiese rimodernate: S. Gennaro e Madonna dei Martiri pure in Molfetta, sotto la direzione del medesimo architetto la prima, e dell’Ing. Comm. Domenico Valente la seconda.
Costruì tre grandi opifici: L’Ardito, fabbrica di ceramica; Molino e Pastificio Caradonna e Molino e Pastificio Pansini, ed ancora numerosissimi fabbricati di famiglie signorili e benestanti di Molfetta e paesi viciniori.
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Uno dei figli che ha seguito le orme paterne, a nome Pasquale, dopo essersi già lanciato nella esecuzione dei lavori fuori della città natìa, nel 1903, unitamente al fratello Gioacchino, eseguì i lavori per l’ampliamento della Stazione di Bari, compresi il sottovia De Giosa e la passerella in cemento armato su Via Cavour, opera quest’ultima arditissima in quell’epoca.
Dal 1905 al 1907 eseguì la costruzione della banchina del Molo Foraneo di Molfetta con massi artificiali messi in opera con biga a vapore.
Dal 1907 al 1914 con la Direzione delle Ferrovie Salentine ha eseguito lavori ferroviari compreso l’armamento per un importo di diversi milioni. I tronchi ferroviari sono: Casarano-Presicce; Casarano-Gallipoli; Nardò-Franca-villa Fontana; Ceglie-Cisternino.
Dal 1914 al 1917 ha eseguito una quantità di lavori con il Genio Militare in Lecce, Otranto e Taranto, ed in società al fratello Gioacchino il grande accampamento per i prigionieri di guerra (n. 10.000) in Casale d’Altamura.
Dal 1918 a tutt’oggi ha eseguito importantissimi lavori che ebbero il loro sviluppo con la rinascita fascista:
Nuovo Carcere Giudiziario di Bari, per l’importo di lire 16 milioni.
Canale deviatore del torrente Lamasinata, opera imponente per la sua vastità e per i 5 grandi ponti in cemento armato della lunghezza di 150 metri ognuno, che l’attraversano e sui quali passano due ferrovie e tre strade statali di grande traffico, per l’importo di lire 10 milioni.
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La costruzione di nuove banchine al porto di Molfetta: il Lungomare, lo scalo di alaggio ed in Bari lo scalo di alaggio, per l’importo di diversi milioni.
Costruzione di un tronco ferroviario della Bari-Barletta compreso il piazzale ed i fabbricati della Stazione di Bari, per l’importo di il lire 10 milioni.
Tre grandi edifici scolastici per conto della Amministrazione Comunale di Bari.
Costruzione della sede della Banca d’Italia, in Bari, compresa la fontana antistante, per un importo di lire 20 milioni.
Pasquale Cappelluti Altomare accoppia alla genialità la profondità delle conoscenze tecniche ed alla durezza del comando la innata gentilezza dell’animo.
Può dirsi che egli rappresenti un capitano, che ha guadagnato, pur sulla gloriosa scorta del padre, i suoi galloni.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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