BALACCO CORRADO

Francesco Balacco, padre del dottore Corrado Balacco, fu tra i più stimati ed operosi commercianti ed industriali della città di Molfetta. Fu tra i primi a promuovere in Bari la fondazione della gloriosa Società di Navigazione « Puglia » sottoscrivendo delle azioni. Morì in Molfetta a 72 anni, lasciando ai suoi figli una grande eredità di affetti e sopratutto un nome intemerato e stimato.

Il minore dei suoi figli, il dottore Corrado Balacco, nacque a Molfetta il 22 dicembre 1862. Fece i suoi studi nel glorioso Seminario arcivescovile di quella Città, d’onde passò a studiare Medicina all’Ateneo Napoletano, ove in quegli anni tenevano l’insegnamento, fra tanti illustri Maestri, dei veri luminari della scienza medica, quali Salvatore Tommasi, Arnaldo Cantani ed Antonio Cardarelli. Dopo la laurea, frequentò la Scuola Superiore di Sanità Militare in Firenze, ed ottenne, per merito di classifica, di poter essere assegnato quale sottotenente medico di complemento a Bari.

Sempre in base alla classifica riportata a Firenze, fu prescelto e promosso sottotenente medico effettivo ed assegnato all’Ospedale Militare di Bari, ove rimase in servizio per cinque anni. Domandò le dimissioni da Tenente Medico per dedicarsi al libero esercizio professionale, nel quale aveva già fatto buoni passi, meritandosi la stima dei colleghi e la fiducia di una numerosa e scelta clientela, sia in Bari sia in Provincia.

Prescelse, come sua compagna nella vita, la Nobile Donna Michol Barocchini, figliuola del Colonnello Medico comm. Enrico Barocchini, avendo dalla sua felice unione cinque figli, fra i quali, come secondogenito, l’unico figlio maschio, cui fu imposto il nome del nonno paterno, Francesco, col quale ha molti punti di contatto sia fisici che morali.

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Il dottore Corrado Balacco, che sta per raggiungere il suo cinquantesimo anno di vita professionale, condotta con onestà e dignità, da non temere confronti, può dirsi ancora giovine di cuore e di mente. Mentre continuava sempre più l’ascesa della sua carriera professionale, egli non mancò di dedicare parte della sua attività alla vita politica del tempo. Fu, infatti, Consigliere Comunale per quasi vent’anni, e nel contempo chiamato alla onorifica carica di Assessore all’Igiene dalla fiducia dei Sindaci, Onorevole Lembo, Prof. comm. Fiorese e dal collega dott. comm. Mandragora. In questa sua carica si occupò e preoccupò sopratutto di migliorare le condizioni igieniche della scuola principale, tenendo anche pubbliche conferenze sul medico scolastico e sulla necessità di aumentare e migliorare lo stato igienico degli edifici scolastici, servendosi di quanto aveva potuto costatare, attraverso le visite agli edifici scolastici della Capitale Lombarda.

La sua carriera politica si chiuse con la sua nomina a Consigliere Provinciale, cui fu mandato da una votazione, quasi plebiscitaria, degli elettori di Molfetta, il 1913. E non va dimenticato, durante tale onorifica carriera, un episodio assai grave, verificatosi in seno al Consiglio stesso: si era all’indomani della tragica giornata di Caporetto, quando il Presidente – S. E. Nicola Balenzano – in piedi sul suo stallo ed in piedi tutti i Consiglieri, meno uno, fece un caldo ed appassionato voto di augurio alla Patria nostra, perché fosse subito scacciato dal sacro suolo d’Italia il nemico.

Il discorso commosse tutti, fino alle lacrime; il pubblico che assisteva ed applaudiva, ed intanto un consigliere rimaneva seduto.

Invitato da tutto il Consiglio ad alzarsi ed a gridare « Viva l’Italia! », vi si rifiutò.

Allora il dott. Balacco, che rivestiva il grado di tenente colonnello medico, richiamato, e dirigeva allora l’Ospedale Fisioterapico Garibaldi – col cuore sanguinante per la Patria calpestata, ma non doma, da piede straniero, e privo di notizie dell’unico suo figliuolo, che trovavasi quale sottotenente degli Alpini, col battaglione Ceva, alla stretta di Saga – balzò dal suo seggio di Consigliere e, colla violenza, scacciò dall’aula l’indegno italiano.

Ciò avvenne fra il plauso di tutto il Consiglio e del pubblico.

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Una delle principali cure della sua vita è stata l’educazione del figliuolo Franco, per il quale ha affrontato sacrifici d’ogni genere, ed al quale ha dato indirizzi negli stadi di medicina dallo stesso figliuolo prescelti per atavica inclinazione, giacché oltre al padre, il nonno e gli avi materni, si sono sempre, da secoli, dedicati a tale disciplina.

Finita la Grande Guerra, alla quale prese parte per due anni, quale ufficiale degli Alpini, Franco Balacco studiò e si laureò a Napoli il 1922 col massimo dei voti.

Si dedicò quindi all’Oculistica, verso la quale specialità si sentiva particolarmente inclinato. Frequentò, infatti, quale assistente, le Cliniche universitarie del Regno, fra cui quella di Bari, allora diretta dal prof. Contino, suo amatissimo Maestro, pubblicando oltre venti lavori riguardanti la specialità, di cui alcuni più importanti, fanno testo intatti di Oculistica.

Conseguì ancora giovanissima a 29 anni, la libera docenza per titoli ed esami, presso la R. Università di Roma, in Clinica Oculistica. Frequentò, in seguito, per qualche anno molte cliniche, fermandosi particolarmente e per lungo tempo in Germania. Fu in seguito a Praga, a Vienna, a Londra e poi di nuovo a Berlino, ove ogni anno ritorna per nuovi studi e nuove cognizioni. Fu assistente a Parigi presso la Fondazione Oftalmologia Rotschild, per parecchi mesi.

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Da otto anni esercita in Bari la libera professione, dirigendo con successo la propria clinica privata ove accorrono infermi da ogni parte della Regione.

Fascista ardente e convinto, dedica ai poveri abbisognevoli delle sue cure tutta la sua opera disinteressata, seguendo così le orme del padre che della professione ha fatto sempre un apostolato. Segue così pure le orme di un suo grande amico scomparso, il prof. Giacomo Lucciola, che, decano e valorosissimo fra gli oculisti di Puglia, gli fu sempre vicino, con i consigli, con l’esempio e con l’incoraggiamento.

Socio di molte associazioni scientifiche, Franco Balacco si dedica con particolare passione, nei ritagli di tempo consentitigli dal lavoro professionale, a ricerche scientifiche e studi riguardanti la specialità.

E’ ufficiale della Milizia, Seniore medico e consulente oculistico del 23. Gruppo di Legioni.

Tratto da “Puglia d’Oro”


L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.

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