ANGELINI DE MICCOLIS
Oggi è rappresentata dal gentiluomo Dott. Gianvincenzo Angelini De Miccolis fu Gianfedele, avvocato e agricoltore appassionato della sua terra, insignito dalla S. Sede della Commenda di S. Gregorio Magno.
Sia nel ramo-casato Angelini, sia in quello del casato De Miccolis, vi fu una lunga serie di uomini che si distinsero nell’ esercizio delle professioni liberali, nell’amministrazione civile ed ecclesiastica, nelle armi e nella politica.
Fra essi vanno ricordati per il ramo-casato De Miccolis, che è di gran lunga il più antico (risalendo esso al 1300) i seguenti: il capo stipite capitano Giulio Cesare De Miccolis, che militò sotto le bandiere di Carlo I d’Angiò alla conquista della monarchia Siciliana; D. Gregorio De Miccolis, arciprete della Chiesa Parrocchiale di S. Pietro in Putignano nel 1347; D. Geronimo De Miccolis, fondatore e primo abate della Badia Madonna delle Grazie in territorio di Putignano, giuspatronato laicale della famiglia De Miccolis costituito nel 1578; Cataldo Antonio De Miccolis, R. Governatore di Otranto nel 1640; Giammaria e Giulio Cesare De Miccolis, rispettivamente capitani del battaglione di Matera e del battaglione di Putignano nella guerra contro i Messinesi nel 1673-74; Vincenzo De Miccolis, R. Governatore della Piazza d’Alì, e poscia capitano del dipartimento di S. Severa in Calabria; D. Carlo Domenico De Miccolis, teologo ed arciprete di Putignano nel 1711; D. Gianvincenzo De Miccolis, Vicario Generale di Oria nel 1780; ed infine il Cav. Avv. Filippo De Miccolis, (1856-1921), anima nobilissima di benefattore ed artista.
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Passando poi al ramo-casato Angelini vanno fra gli altri ricordati: Domenico Angelini, Sindaco dell’Università Municipale di Putignano nel 1742-43, e poscia nel 1752-53; il Dott. Marino Angelini, Sindaco nel 1759.60; Pietro Giuseppe Angelini, Sindaco nel 1782-83; ed i due figli di quest’ultimo Francesco e Giovanni Fedele Angelini, ardenti patrioti e cospiratori per la libertà del reame di Napoli, per la quale, diedero se stessi e la quasi totalità delle loro sostanze. Il primo di essi, Francesco, avvocato, fu discepolo di F. Conforti e di M. Pagano.
Proclamata nel gennaio 1799 la Repubblica Napoletana, ne fu ardente seguace; ma, caduta questa, scampò per miracolo al capestro, riparando in Francia (Montpellier, ove morì), mentre dalla Giunta di Stato era condannato in contumacia all’esilio e alla confisca dei beni.
Il di lui fratello, Giovanni Fedele (1761- 1834), fu educato anch’esso a Montecassino ed a Napoli, ove, laureatosi in utroque iure, si dedicò agli studi legali e letterari. Coprì varie cariche pubbliche nella sua patria, fra cui quella di Sindaco nel 1808. Fu gran Maestro oratore della Loggia Massonica « Il Pellicano », installatasi in Putignano nel monastero già dei PP. Carmelitani a Porta Grande. Pubblicata il 7 luglio 1820 la Costituzione Spagnuola del 18 marzo 1812, fu dagli elettori dei tre Distretti di Terra di Bari (Bari, Altamura e Barletta) eletto lì 3 settembre 1820 fra i 5 Deputati del Barese al Parlamento Nazionale.
Ed, avendone assunto il mandato per le insistenze degli amici, in tutte quelle tornate (2-9-12 e 16 ottobre e 16 novembre 1820) diede prova di sua intelligenza e vasta erudizione, formando altresì parte di quasi tutte le Deputazioni e Commissioni della Camera.
Basterà ricordare che nella prima seduta (1-10-1820) fu dei prescelti a ricevere il Re, ed in quella del 2 ottobre fu nominato Presidente della 5. Giunta (Agricoltura – Industria – Commercio ed Arti); che nell’altra del 12 ottobre li fu uno dei 25 prescelti a formare la lista dei Consiglieri di Stato ecc. ecc. Uomo di coraggio,con una deputazione di pochi altri animosi, andò incontro al Re fedifrago, allorchè questi ritornava dal Congresso di Laybach nel Reame alla testa delle schiere austriache; e, solo dopo lo scoppio della contro-rivoluzione ad opera dei Borbonici, lasciò il Parlamento in Napoli e solo per la forza che lo costrinse.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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