AMATI PAOLO
Nacque a Fasano (Brindisi) il 18 luglio 1882 e fu educato alla scuola del padre Domenico che molto ebbe a lottare per avviare una piccola industria di saponi. Da questa partecipazione, sia pure indiretta, alle ansie quotidiane del padre, oberato di numerosa famiglia e costretto perciò a lavorare incessantemente, si sviluppò in Paolo Amati, potente e deciso, il proposito di elevarsi, di avere dei mezzi, e potere così fare del bene a quanti ne avessero bisogno e ne fossero degni, per aiutarli a superare le difficoltà della vita. Spesso, quando tutto ciò era diventata realtà, egli amava ricordare ai suoi famigliari e ai suoi intimi, questo primo e lontano incitamento e chi scrive queste brevi note di ricordo sulla sua persona, apprese proprio da lui una grande verità e cioè che solo il bisogno spinge veramente l’uomo all’azione, che solo nel bisogno si aguzza e si tempra l’intelligenza. Questo proposito di facilitare ad altri la strada, attuato da lui quasi come un dovere derivante dal suo successo personale, lo portò ad occuparsi di alcuni larghi strati di popolazione della sua città natia, con sincera passione.
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Dette infatti ai pescatori della contrada di Savelletri, case comode e sicure, li aiutò finanziariamente, ne tutelò gli interessi in ogni occasione.
Invogliò alla organizzazione gli orticultori per sottrarli ad alcune forme di esosa speculazione locale ed i fabbricanti di calce perchè potessero meglio affermare questo loro prodotto; fu in una parola propagandista tenace dei vantaggi dell’associazione delle forze, sostenendone anche finanziariamente ogni esperimento.
Si prodigò sempre instancabile a favore degli umili e lottò con energia per evitare loro in. giustizie o soprusi. Ebbe sacro il culto dell’amicizia e stimò, valorizzò l’intelligenza, anche dei nemici, facendola rispettare da chiunque. Sostenne ogni buona causa e quando in seguito al fallimento della Banca Italiana di Sconto minacciò di cadere la Banca Fasanese e di travolgere tanti piccoli risparmiatori, Paolo Amati fu uno dei pochissimi che la sostenne validamente riuscendo a salvarla.
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Aderente sin dai primi tempi al Fascismo, ne diffuse la conoscenza fra il popolo. Contribuì a farlo comprendere da questo e ne assicurò la vittoria nelle competizioni amministrative locali. Ebbe dal Partito vari incarichi che assolse tutti lodevolmente e quando fu costituito nel 1928 il Consiglio Provinciale dell’Economia Corporativa della nuova Provincia di Brindisi, a cui Fasano era stata aggregata, Paolo Amati ne entrò a far parte quale componente della Sezione Agricola Forestale, facendosi subito apprezzare dai colleghi e specialmente dal Presidente Eccellenza Emesto Perez, che lo ebbe anzi particolarmente caro.
Amico del popolo, Paolo Amati fu da questi amato e rispettato. Fu dallo stesso sinceramente pianto allorchè mancò ai vivi il 9 settembre 1928.
Tratto da “Puglia d’Oro”
L’edizione originale è disponibile nel volume “Puglia d’Oro” pubblicato dalla Fondazione Carlo Valente onlus con Edizioni Giuseppe Laterza srl, come ristampa dei tre volumi curati negli anni 1935, 1937 e 1939 da Renato Angiolillo.
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